Attività Clinica
Disturbi specifici del linguaggio
I disturbi del linguaggio e della comunicazione, indicati con l'acronimo DSL, fanno riferimento a quadri clinici eterogenei all'interno dei quali è possibile fare una distinzione tra disturbo del linguaggio primario, in cui le difficoltà linguistiche si presentano in assenza di altri deficit e disturbo del linguaggio secondario, quando si manifestano in associazione ad altre condizioni patologiche. I DSL interessano circa il 7% della popolazione mondiale in età prescolare e meno del 1% in età scolare. Colpisce maschi in percentuale doppia rispetto alle femmine. Essi, in generale, rappresentano i disturbi di sviluppo più frequenti tra i 2 e i 6 anni di età.
Deglutizione atipica
La deglutizione atipica (o, più propriamente, deglutizione deviata) si verifica quando continuano a esserci movimenti della lingua non funzionali alla deglutizione adulta. Il modo in cui deglutiamo infatti cambia attraverso vari stadi nel corso della nostra vita e il mantenimento di una deglutizione infantile in età protratta può comportare alterazioni del volto. Poiché le alterazioni della deglutizione spesso accompagnano quelle di altre funzioni ( mal occlusione, respirazione orale, alterazioni dell’articolazione della parola) una deglutizione scorretta va inseita nel contesto più ampio dello squilibrio muscolare oro facciale “SMOF”.
Disfonia
Le persone sviluppano disturbi della voce per una serie di molteplici cause, dall'uso improprio delle corde vocali alle allergie, fino al cancro della laringe. Tra questi estremi esistono moltissime situazioni cliniche responsabili di disfonia, che devono essere opportunamente diagnosticate e trattate. I vari disturbi della voce che determinano un'incapacità fonatoria totale o parziale presentano quindi un'ampia variabilità: dalla semplice raucedine (voce rauca o secca) sino all'afonia (completa assenza della voce).
Disturbo della comunicazione
I disturbi della comunicazione comprendono deficit del linguaggio, dell’eloquio e della comunicazione. . Il linguaggio comprende la forma, la funzione e l’utilizzo di un sistema convenzionale di simboli (per es., le parole pronunciate, il linguaggio gestuale, le parole scritte, le immagini) con una modalità governata da regole per la comunicazione. La comunicazione comprende qualsiasi comportamento verbale o non verbale (intenzionale o non intenzionale) che influenza il comportamento, le idee e le attitudini di un altro individuo.
Disturbi specifici di apprendimento
I Disturbi specifici dell’apprendimento, identificati con l’acronimo DSA, sono una categoria eterogenea di difficoltà che emergono in età evolutiva e interessano gli apprendimenti di base di lettura, scrittura e calcolo. Essi sono definiti “specifici” in quanto interessano in modo significativo e circoscritto uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. In questo senso, il principale criterio per porre diagnosi di DSA è quello della “discrepanza tra abilità nel dominio interessato (deficitarie in rapporto alle attese per l’età e la classe frequentata), e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica).
Sordità
Il termine "sordità" viene spesso impiegato in maniera generica per indicare la riduzione o la perdita totale dell'udito. Tale disturbo può quindi avere differenti gradi di severità; inoltre, può dipendere da cause di diversa origine e natura. I fattori che possono portare all'insorgenza della sordità sono molteplici e di svariata origine e natura, ad esempio, traumi, patologie, infezioni, ecc. Le differenti forme di sordità possono essere classificate in base a diversi criteri: in funzione dell'entità del danno uditivo, in funzione della causa scatenante (ad esempio, traumatica, neoplastica, malformativa, tossica, ecc.); oppure in funzione della sede in cui è avvenuta la lesione o nella quale vi è l'alterazione responsabile della perdita o della riduzione dell'udito. Infine, un altro sistema impiegato per classificare i diversi tipi di sordità è quello che si basa su criteri fisiopatologici.